tradimenti
Cap 1 Come imparai ad amare il cazzo
di passivo14
30.12.2024 |
65 |
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"Trovai un monolocale in affitto in un condominio, la nuova indipendenza mi portò ad esplorare nuove esperienze, soprattutto a esplorare nuove forme di..."
Mi chiamo Cristian, all'epoca dei fatti avevo 19 anni, ero uno studente fuori sede.Trovai un monolocale in affitto in un condominio, la nuova indipendenza mi portò ad esplorare nuove esperienze, soprattutto a esplorare nuove forme di sessualità.
Mi ero appena lasciato con la mia fidanzata, il motivo fu che mi tradì con un il suo capo, questa cosa mi portò ad una reazione tale che mi masturbavo anche sei sette volte al giorno, immaginando lei che veniva scopata dal suo capo, un uomo di 60 anni. Immaginavo le cose più perverse alle quali la mia ex era sottoposta.
Entrai in una frenesia sessuale che non riuscivo a placare.
Cominciai a frequentare siti porno e iniziai ad avere fantasie di essere dominato da donne più grandi e anche uomini anziani.
Le mie fantasie mi portarono ad avere sempre più voglia di tradurle in esperienze concrete, ma subito dopo essere venuto ritornavano ad essere solo fantasie.
Poi un giorno mentre uscivo di casa per recarmi all'università, in ascensore incontrai una donna, mia dirimpettaia, che fino a quel momento non avevo ancora visto. Dal buongiorno che ci scambiammo seppi il suo nome, Claudia.
Claudia era una manager, età 40 anni, elegante, sexy, molto provocante, sicuramente definibile una bella donna.
Da quel primo incontro, ne seguirono altri, e il tragitto in ascensore era occasione per conoscerla meglio.
Iniziai a fantasticare su di lei, fantasie che mi portavano a farmi tante seghe.
Poi un giorno decisi di provarci.
La incontrai come quasi tutti i giorni in ascensore, ci salutammo come al solito in modo formale, scambiammo le solite chiacchere di circostanza, poi prima di arrivare al nostro piano, feci un gran respiro e le chiesi se voleva uscire per una pizza.
Le mi guardò e poi mi disse: "una pizza e magari vorresti anche il dopo pizza...", io preso da un momento di spavalderia risposi:" perché tu non vorresti il dopo pizza?".
La porta dell'ascensore si aprì e uscimmo sul pianerottolo, lei si girò verso di me e poi disse:" non penso che tu possa sostenere le mie aspettative per un dopo pizza, meglio che lasciamo stare".
Fui colpito nell'orgoglio e le dissi:" forse sei tu che non puoi sostenere il mio dopo pizza".
Claudia mi guardò fece due passi verso di me, mi guardò negli occhi e mi disse:"vuoi giocare? A me piace giocare ma pochissimi uomini e donne sono stati all'altezza, quasi tutti fanno i leoni poi sul più bello si tirano in dietro. Io sono molto esigente, vogliosa e pretendo uomini che stiano ai miei voleri....tu sai stare ai miei voleri? Pensi di riuscire a soddisfare le mie voglie? Stare al tuo posto?"
Fui preso in contropiede ed esitai, Claudia disse:"Vedi già adesso non sai rispondere, meglio che lasciamo stare".
Presi il coraggio e risposi:" No, sono pronto e deciso".
Claudia allora definì le clausole imprescindibili, se usciamo assieme non siamo una coppia, ognuno è libero di vedere e frequentare chi vuole e per essere chiari intendo scopare con chi vuole, non sopporto la gelosia opprimente, il controllo, e le scenate, se decidi di uscire assieme a me devi essere consapevole che facciamo sesso quando lo decido io e sono io che scopo te e non viceversa. Ti è tutto chiaro?
Le sue parole mi avevano eccitato e senza pensarci risposi che era tutto chiaro.
Claudia mi disse:" domani sera mi porti a mangiare la pizza e poi vediamo se ci sarà un dopo pizza, ore otto vieni da me".
Mi diede un bacio sulla guancia poi entrò in casa, prima di chiudere la porta mentre stavo aprendo la mia, mi disse:"non farti le seghe, ti voglio pieno." Poi senza darmi il tempo di rispondere chiuse la sua porta.
Passai tutto il giorno in attesa delle otto di sera.
Mi vesti con maglietta polo, pantaloni e scarpe da ginnastica, ero eccitatissimo.
Usci dal mio appartamento, feci dieci passi e mi trovai davanti alla porta di Claudia, suonai e sentii rumore di tacchi che si avvicinavano alla porta, Claudia aprì, era meravigliosa.
Aveva un leggero trucco che la rendeva provocante, indossava un vestito intero leggero a fantasia, calze nere velate, e scarpe chiuse con tacco 10.
Mi fece entrare mi diede un bacio sulla guancia, sentii il suo profumo che mi fece avere una potente erezione che non sfuggi a Claudia, che scherzando mi disse che mi vedeva molto teso.
Mi lasciò in salotto e andò a finire di prepararsi, poi arrivò da me e mi chiese se le piacevo, risposi che era molto sexy ed erotica, rise e mi diede un bacio casto sulle labbra dicendo:"questo è l'antipasto, andiamo ora ho fame e tanta voglia del dopo pizza."
Prendemmo la sua auto, andammo in pizzeria, tutti ci guardavano, anzi la guardavano.
Mangiammo e bevemmo birra, parlando del più e del meno con frequenti riferimenti al dopo cena e doppi sensi che mi avevano fatto eccitare talmente tanto che mi ero bagnato come un ragazzino.
Finimmo la cena, volle pagare lei, dicendomi che di lì a breve mi sarei sdebitato in natura.
Salimmo in auto e mi disse seriosa sei pronto ad essere scopato? Risposi timidamente di si.
Non avrei mai immaginato dove mi avrebbe condotto il mio si.
Arrivammo a casa, andammo da lei, come fummo dentro mi disse:"ora voglio che ubbidisci ad ogni mia richiesta, al tuo primo rifiuto il nostro gioco finisce e ritorniamo ad essere semplici vicini di casa, chiaro? ora spogliati nudo completamente," mentre mi spogliavo lei si sedette sul grande divano si prese un flut di vino bianco e si godette lo spettacolo di me che imbarazzato mi spogliavo.
Finito di spogliarmi Claudia notò la mia erezione, mi fece girare su me stesso, mi fece mettere le braccia sopra alla testa, e dopo un tempo che fu per me interminabile commentò:"sei carino hai un bel fisico, un bel culetto tondo e sodo, e due tettine belle dure, tira su quel cazzetto che hai tra le gambe e fammi vedere bene le palle, piccole e tonde, avvicinati, apri bene le gambe."
Claudia mi prese in mano le palle e poi disse" sode, piene" inizio a giocherellare con i mie testicoli poi mi fece girare e me le prese in mano da dietro, con una mano e con l'altra ha cominciato a segarmi, iniziai a gemere e lei mi prese in giro dicendo che gemevo come una ragazzina a cui fanno il primo ditalino. Mi chiese di raccontarle del perché non avevo la ragazza, così raccontai del tradimento della mia ex con il suo capo un uomo di 60 anni, di come l'avevo scoperto da un messaggio wapp destinato a lui ma inviato erroneamente a me. Detto questo lascio la presa poi passo da dietro a titillarmi i capezzoli strappandomi altri gemiti più profondi, che la fecero ridere e mi disse" la tua ragazza ti ha lasciato perché a lei piacciono i cazzi grossi con due belle palle gonfie pendenti, non due pallette piccole come le tue, forse lei ha capito che sei una piccola troietta, visto che quanto ti piace che ti tocco i capezzoli," questa affermazione mi fece immaginare la mia ex mentre succhiava un grosso cazzo e leccava voracemente le grosse, pendenti e pelose del suo capo. Questa immagine mi fece avere un sussulto al cazzo e mi fece indurire ulteriormente i capezzoli, Claudia se ne accorse e mi disse:" allora vediamo se vieni solo se ti tocco le tettine". Mi torturò i capezzoli sfiorandoli con le dita, leccandoli, strizzandoli facendomi gemere e urlare, poi mi chiese:" vuoi godere vuoi che ti faccia venire?". RIsposi di si che volevo che me lo prendesse in bocca e che volevo scoparla. RIse nuovamente e mi disse che dovevo guadagnarmelo, chiesi cosa dovevo fare e mi disse:" bene girati ora mi siedo qui sul divano tu ti inginocchi mi togli le scarpe le annusi, le lecchi, poi fai lo stesso con i miei piedi, avanti inizia". Mi inginocchiai presi un piede tra le mani comincia a leccare la scarpa, il dorso del piede, la caviglia, intanto sbirciavo tra le sue gambe per vedere la sua figa. Tolsi una scarpa lei mi invitò ad annusarla, faceva un odore di cuoio e sudore che mi fece arrivare una fitta ai capezzoli, mentre annusavo mi disse di farmi una sega e fermarmi quando stavo per venire. Impugnai il mio cazzo e comincia una lenta sega. Mi fece leccare l'interno della sua scarpa sapeva di sudore e cuoio. Dopo diversi minuti ripetei la stessa cosa con l'altra scarpa. Intanto dovetti fermarmi diverse volte per non venire. Finito con le scarpe mi appoggio i suoi piedi in faccia, facendomi annusare il loro odore di sudore e scarpe, mi invito a leccarli e bagnarli bene di saliva, poi si fece sfilare le calze e mi invitò a segarmi il cazzo avvolto fra le sue calze, cosa che mi porto vicinissimo a venire tanto che ebbi un micro orgasmo senza sborrare dal tanto che ci ero arrivato vicino. Mi fece passare la lingua fra le dita dei suoi piedi, volle che succhiassi le dita una ad una come se stessi facendo un pompino. I suoi piedi sapevano si salato, il sapore del sudore.
Ad un certo momento Claudia mi disse:" basta farti le seghe vieni qua e lecca qualcosa di più saporito". Aprii le gambe scosto la mutandina nera di microfibra, spostò il bacino sul bordo del divano e mi invitò a leccarla, mi prese la testa e i capelli inizio a spingere in suo bacino verso la mia bocca. Odorava di sudore e pipì e il suoi umori filamentosi erano dolciastri misto ad un sapore più amaro di pipì. Claudia mentre la leccavo commentava" ti piace la figa non lavata? lecca porco bevi i miei succhi. Ciucciami il clitoride come se fosse un piccolo cazzo su da bravo, così siiiii, dai che mi fai venire, leccami dentro, dai che dopo ti piscio in bocca, vuoi che ti pisci in bocca è vero?" A questa ultima domanda annuii mentre la leccavo e lei mi disse:" Bravo così continua ora vengo e dopo ti piscio in bocca". Leccai con foga fino a quando la sentii irrigidirsi, contrarre i muscoli delle gambe e gli addominali, fino a sentirla urlare godo, vengo, vengo, oddio vengo, rilasciando una cospicua quantità di umori nella mia bocca, che mi fece ingoiare, poi mi fece leccare dolcemente la figa e il pelo per pulirla.
Appena ripresa dall'orgasmo Claudia mi disse" bravo ti sei meritato di venire". Pensai finalmente la scopo, ma non fu così, mi fece sedere fra le sue gambe, mi fece appoggiare la schiena ai suoi seni che si era appena scoperti, poi cominciò a tintillarmi i capezzoli, io le dissi:"ti posso scopare". Lei mi disse": No se vuoi venire ora ti faccio una bella sega, sborri sui miei piedi poi pulisci tutto, altrimenti puoi andare." Cercai di obbiettare. Claudia aggiunse:" decidi, se non vuoi alzati, rivestiti e sparisci, non mi interessa se non hai mai bevuto la tua sborra, non mi interessa se una cosa ti piace o no o lo fai o chiudiamo." Sospirai e accettai mio malgrado, solo l'idea di bere il mio sperma mi faceva venire meno l'erezione, che Claudia sapientemente mi fece mantenere. Mi spugnettò per diversi minuti accelerando, fermandosi, sfiorandomi accarezzandomi solo le palle o la cappella gonfia e rossa. Poi quando non ce la feci più la supplicai di farmi sborrare, mi fece alzare inginocchiare davanti a lei, mi porse i suoi piedi e mi disse:" su porco finisci di farti la sega, sborra, dai maiale". In pochi colpi venni copiosamente ansimando, gemendo e con forti contrazioni in tutto il corpo e fitte intense ai capezzoli, fu un orgasmo mai provato prima. Finito di venire e ripresomi Claudia mi riportò alla realtà invitandomi a pulirle i piedi le gambe dal mio sperma. Avvicinai il viso verso le sue estremità, sentivo il forte odore dello sperma timidamente provai a leccarlo ma mi tirai indietro, Claudia mi avvicino i piedi alla bocca e mi invito con voce dolce a pulirli, dicendomi che mi sarebbe piaciuto. Intanto lei comincio a sgrillettarsi, la visione della sua mano che si masturbava mi riportò il cazzo in erezione, presi coraggio iniziai a leccare. Il mio sperma aveva un sapore dolciastro, che impastava la bocca, mentre leccavo, Claudia mi invito a toccarmi il cazzo e le tettine (come le chiamava lei), questo mi diede il coraggio di pulire tutto e ingoiare. Intanto lei venne una seconda volta. Superato l'orgasmo mi fece alzare mi condusse in bagno, qui mi fece entrare nella sua spaziosa doccia, si spoglio completamente rimanendo in autoreggenti e scarpe con il tacco, e mi disse"in ginocchio, ora berrai il mio piscio è da quando siamo usciti dal locale che devo farla, ma l'ho tenuta per fartela bere." Stavo per obiettare, l'orgasmo avuto mi aveva fatto diminuire la libido e non sapevo se sarei riuscito a bere il piscio (cosa che non avevo mai fatto). Claudia mi anticipò e mi disse:"avanti da bravo apri la bocca e bevi il mio piscio tutto, la farò piano piano un poco alla volta, così puoi ingoiarla tutta, avanti". Si avvicino al mio viso divaricò un poco le gambe, le piegò per fare in modo che la sua figa fosse vicina alla mia bocca, allargò con le dita le labbra della sua figa, dopo alcuni secondi sentii la mia bocca invasa da un liquido caldo, amaro, era il suo piscio. Faceva un odore forte e altrettanto forte era il sapore, ne fece un poco poi si fermò, me la fece ingoiare, mi fece riaprire la bocca e ci pisciò ancora dentro, andò avanti così fino a quando non finì di pisciare. Finito volle che la leccassi e la pulissi. Finito di pulirla mi fece uscire dalla doccia bagnato del suo piscio che dalla bocca era colato sul mio corpo, mi disse di rivestirmi in fretta e mi mandò via, dicendomi che mi avrebbe chiamato lei quando avesse avuto voglia. Mi accompagno in maniera distaccata alla porta, quasi mi spinse fuori e subito richiuse. Mi sentii sporco, usato e il sapore del mio sperma in bocca mi dava sensazione di nausea e rigurgiti di piscio risalivano dal mio stomaco fino in bocca. Non sapevo ancora quanto ne avrei ingoiato di sperma e piscio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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